giovedì 16 marzo 2017

Vite quasi parallele. Capitolo 45. L'allegra compagnia dei colleghi di Silvia Ricci-Orsini

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Silvia Ricci-Orsini rifiutò qualunque forma di raccomandazione da parte della Signorina De Toschi, del Senatore Leandri o del Giudice Papisco, cosa che sconcertò tutti i parenti fino al sesto grado.
Fu l'unica in tutta la sua famiglia a compiere quel gesto, e gliene va riconosciuto il merito.
E così, mentre il Sommo Poeta Trombatore declamava le sue prolusioni dalla cattedra del Liceo Classico, Silvia si accontentò di insegnare italiano, storia e geografia all'Istituto Tecnico Industriale Statale.
Tale scelta si rivelò felice, perché all'ITIS di Forlì conobbe, tra i suoi colleghi, gran parte dei futuri frequentatori del salotto a cui avrebbe dato vita in seguito, dopo il matrimonio.
Iniziamo dai colleghi di sezione, nel biennio.
Il collega di inglese, Professor Massimo Perfetti, era il fidanzato di Benedetta Papisco, cugina di Silvia, la quale insegnava inglese a sua volta in una scuola media. Avevano entrambi la ferma convinzione di essere "la coppia più bella del mondo e ci dispiace per gli altri..."
La collega di scienze naturali era la Professoressa Maria Pia Teodati De Bonschamp, una ninfomane ipocondriaca fissata con l'igiene intima e lo studio dei germi al microscopio.
Il collega di disegno era l'Architetto Eolo Amedeo Leandri, fratello del Senatore Edoardo Leandri (e quindi affine alla famiglia Ricci), noto per il suo carattere irascibile e per la tendenza a scagliare fuori dalla finestra i quaderni di qualche malcapitato studente.
La collega di fisica era la Professoressa Diva Vermiglioni, il cui segno particolare era un enorme neo sferico e violaceo che le copriva quasi tutto il naso: tale oltraggio da parte della natura veniva compensato nella mente della  Vermiglioni con una compulsiva tendenza al pettegolezzo velenoso.
Il collega di ginnastica era il Professor Gilberto Cortesi, detto il Tenente Colombo, per la sua abitudine a portare in ogni stagione e con ogni tempo e temperatura, un impermeabile stropicciato color vomito.
La collega di matematica era la Professoressa Edda Rachele Romualdi, figlia di un ex-gerarca fascista di Predappio Alta, ed ella stessa fervente sostenitrice del Movimento Sociale.
Non poteva mancare il collega di religione, il rubicondo Don Adamo, un prete dai forti istinti carnali, le cui barzellette oscene mettevano in imbarazzo l'intero istituto, per non parlare della Curia.
Passiamo ora al triennio.
Italiano e storia negli ultimi tre anni erano affidati alla Professoressa Letizia Ramolino, omonima della madre di Napoleone Bonaparte, ma, a differenza di quest'ultima, zitella impenitente dalla voce nasale e dal fisico somigliante a un armadio.
Fisica nel triennio era tenuta dalla Professoressa Renata Maria Crocifissa Binetti Delle Vedove, di cui si vociferava che portasse una jella tremenda e implacabile.
Ma il più importante di tutti, destinato a diventare il miglior amico di Silvia, era il Professor Pier Carlo Filippelli, geniale matematico, filosofo platonico e tolemaico, sostenitore del geocentrismo, fine conoscitore di cinema e arte, brillante umorista e narratore, ma soprattutto principale organizzatore delle iniziative mondane della città e delle gite all'estero.
La sua vèrve era in grado di conquistare tutti: basti dire che persino Ettore Ricci, padre di Silvia, lo vedeva di buon occhio, apprezzandone la tagliente ironia.
Per quanto Filippelli e la Romualdi fossero ufficiosamente fidanzati, non si sposarono mai, né mai convissero, forse per ragione delle opposte visioni politiche, che li portavano a liti furibonde, placate soltanto dalla devozione amorevole di lei e dal bisogno che lui aveva di una donna con la patente di guida che gli facesse da autista, essendo lui volutamente sprovvisto di automobile, ritenuta una spesa frivola e indegna di un vero sapiente.
Va altresì ricordato che tutti i suddetti docenti erano stati, a loro tempo, studenti pubblici o privati della Signorina De Toschi, in particolare Massimo Perfetti e Pier Carlo Filippelli, considerati i "pupilli" della Signorina, per quanto tra loro esistesse un odio viscerale.
In conclusione, bisogna nominare anche i principali membri del personale amministrativo, tecnico e dirigente, ognuno dei quali era destinato ad avere un ruolo importante, nel salotto di Silvia Ricci-Orsini e della sua famiglia.
Ricorderemo quindi: il bidello Obino (di cui era ignoto il cognome, ma di cui erano ben note le barzellette sconce), il tecnico di laboratorio Guido Prati (che portava sempre la stessa maglia unta e bisunta), la segretaria Alice Fobert Van Der Bach, una bionda di origine olandese, il vicepreside Priamo Conti, dirigente democristiano, il Preside Prof. Everardo Rocca Rossellino, presidente del Rotary Club, l'Ispettrice Professoressa Rosalba Baccarani, moglie di un importante direttore di banca e la Provveditrice agli Studi, la temutissima Cordelia Sergenti Borgonzoni.
Ma la vera svolta ci fu quando un collega, proveniente da Faenza, sostituì la Romualdi, che si era trasferita in un'altra sezione. Quel collega era Francesco Monterovere.