giovedì 18 maggio 2017

Mappa dell'Isis assediato e vicino al collasso: Mosul riconquistata, Raqqa sotto assedio, perdite territoriali ovunque



Syrian, Iraqi, and Lebanese insurgencies.png

    Controlled by the Syrian government 

   Controlled by the Syrian opposition

    Controlled by the Islamic State of Iraq and the Levant (ISIL, ISIS, IS, Daesh) 

   Controlled by al-Nusra

    Controlled by the Iraqi government 

   Controlled by the Lebanese Government 

   Controlled by Hezbollah

    Controlled by the Syrian Democratic Forces of Rojava Kurdistan

   Controlled by Iraqi Kurdistan

    Disputed territory

La città più popolosa dell'Isis, Mosul (o Mossul) nel nord dell'Iraq è stata quasi completamente riconquistata dall'esercito iracheno, con l'aiuto dei Curdi e dell'Alleanza internazionale composta tra l'altro da Usa, Russia, Gran Bretagna e Francia.

Battle of Mosul (2016–2017).svg

Raqqa, la capitale dell'Isis è sotto assedio da parte dei Curdi del Rojava Kurdistan siriano, addestrati e armati dagli Stati Uniti per espressa decisione del presidente Trump, che ha resistito alle minacce del presidente turco Erdogan, nemico giurato dei Curdi.

Northern Raqqa Offensive (November 2016).svg

Battle of Raqqa2.svg

File:Syrian Civil War map.svg

In Siria l'esercito del presidente Assad avanza lungo due assi: quello che da Palmyra conduce a Deir-ez-Zor e quello da nord in direzione Maskanah, nei pressi del lago Assad (intitolato al padre dell'attuale leader siriano).
L'esercito dei cosidetti "ribelli moderati" avanza nella zona desertica, col sostegno delle truppe statunitensi che hanno posto le loro basi al confine tra Siria e Giordania.
Adesso siamo in presenza di una guerra contro il tempo per la conquista del deserto centrale, dal momento che quella è la zona dove dovrebbe passare il gasdotto che è alle origini del conflitto.
Il fronte ribelle sunnita vorrebbe infatti impedire che si ristabilisca il "corridoio sciita" che collega Siria, Iraq e Iran, da cui dovrebbe passare un gasdotto che collegherebbe via mare l'Iran con la Grecia e da lì col resto dell'Europa.
Il fronte sunnita oppone a questo progetto un gasdotto che da Doha in Qatar dovrebbe passare attraverso l'Arabia Saudita, la Giordania, il deserto siriano e la Turchia.
Lo scopo iniziale dell'Isis era quello di spezzare il corridoio sciita e creare il corridoio sunnita, ma come spesso accade, i mostri sfuggono al controllo di chi li ha creati.


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