venerdì 28 ottobre 2016

L'Impero Spagnolo, l'Impero Portoghese e l'Unione Iberica (1580-1640)




Dopo la scoperta dell'America, sorse una contesa tra la Spagna e il Portogallo riguardo alle terre da colonizzare.
Tale questione fu risolta dal Trattato di Tordesillas (1494)

Il Trattato di Tordesillas (in portogheseTratado de Tordesilhas/tɾɐˈtaðu ðɨ tuɾðɨˈziʎɐʃ/; in spagnoloTratado de Tordesillas/tɾaˈtaðo ðe toɾðeˈsiʎas/) venne firmato a Tordesillas, inCastiglia, il 7 giugno 1494; divise il mondo al di fuori dell'Europa in un duopolio esclusivo tra l'Impero spagnolo e l'Impero portoghese lungo il meridiano nord-sud, 370 leghe (1.770km) ad ovest delle Isole di Capo Verde (al largo della costa del Senegal, nell'Africa Occidentale), corrispondenti approssimativamente a 46° 37' O. Le terre ad est di questa linea sarebbero appartenute al Portogallo e quelle ad ovest alla Spagna. Questo meridiano veniva chiamato raya. Il trattato venne ratificato dalla Spagna il 2 luglio, e dal Portogallo il 5 settembre 1494.
Il trattato era inteso a risolvere la disputa che s'era creata dopo le scoperte di Cristoforo Colombo.
Nel 1481, la bolla papale Aeterni regis di Sisto IV aveva garantito tutte le terre a sud delle Isole Canarie al Portogallo. Nel maggio 1493Papa Alessandro VIspagnolo di nascita, decretò nella bolla Inter Caetera che tutte le terre a ovest di un meridiano a sole 100 leghe dalle Isole di Capo Verde appartenessero alla Spagna, mentre le nuove terre scoperte a est di quella linea sarebbero appartenute al Portogallo, anche se i territori già sotto il dominio cristiano sarebbero rimasti intatti. Naturalmente re Giovanni II del Portogallo non ne fu felice, e aprì dei negoziati col re Ferdinando II d'Aragona e la regina Isabella di Castiglia per spostare la linea più a ovest, sostenendo che il meridiano si sarebbe esteso attorno a tutto il globo, limitando il controllo spagnolo in Asia.



Il trattato sarebbe effettivamente andato contro la bolla di Alessandro VI, ma venne sancito da Papa Giulio II con una nuova bolla Ea quae pro bono pacis del 1506.
Il meridiano venne così comunemente indicato dai portoghesi come raia (che nella loro lingua significa "confine") e, per similitudine, dagli spagnoli come raya (che ha il significato maggiormente descrittivo di "riga", intesa come scriminatura dei capelli).
Poca parte dell'area appena spartita era già stata visitata, e venne spartita in base al trattato. La Spagna guadagnò territori comprendenti tutte le Americhe. La parte più orientale dell'odierno Brasile, quando venne scoperta nel 1500 da Pedro Álvares Cabral, venne garantita al Portogallo. Anche se la linea si estendeva in Asia, all'epoca misurazioni accurate della longitudine erano impossibili e così sorse l'incertezza. La linea non venne fatta rispettare rigorosamente e gli spagnoli non riuscirono a impedire l'espansione in America del Portogallo verso ovest attraverso il meridiano. Nel 1750 il trattato di Madrid certificò il trasferimento di gran parte del bacino dell'Amazzonia sotto il dominio portoghese.
Alle restanti nazioni europee che conducevano esplorazioni, come FranciaInghilterra, e Paesi Bassi venne esplicitamente negato l'accesso alle nuove terre, lasciando loro unicamente opzioni come la pirateria, fino a quando (come fecero in seguito)[info? quando?] non rigettarono l'autorità papale sulla divisione delle terre non ancora scoperte. Il punto di vista assunto dai governanti di queste nazioni viene incarnato dalla citazione attribuita a Francesco I di Francia che chiese che gli venisse mostrata la clausola nelle volontà di Adamoche escludeva la sua autorità sul Nuovo Mondo.
Con il viaggio attorno al globo di Magellano, sorse una nuova disputa. Anche se entrambe le nazioni concordarono che la linea doveva correre lungo tutto il globo, dividendo il mondo in due metà uguali, non era chiaro dove questa dovesse essere tracciata dall'altra parte del mondo. In particolare, entrambe le nazioni sostenevano che le Molucche (importanti come fonti di spezie) si trovassero nella loro metà del mondo. Dopo nuove negoziazioni, il Trattato di Saragozza del 22 aprile 1529 decise che la linea doveva passare a 297,5 leghe ad est delle Molucche, facendole spettare al Portogallo. La Spagna ricevette in cambio un risarcimento monetario.
Nel 2007 l'UNESCO ha inserito il testo del Trattato nell'Elenco delle Memorie del mondo.
Planisfero di Cantino con il meridiano di Tordesillas
I due imperi, furono temporaneamente unificati da Filippo II in seguito al suo matrimonio con Isabella di Portogallo.

Impero spagnolo - Localizzazione
L'Impero Ispano-Portoghese (1580-1640) è noto anche come Unione Iberica

Unione iberica – Bandiera



Unione iberica designa l'unità politica che contraddistinse l'intera penisola iberica nel periodo 15801640, attraverso l'unione dinastica che si realizzò durante il regno di Filippo II di Spagna[1]. Parti costituenti di tale unione, determinata dalla crisi dinastica portoghese, erano le corone del Portogallo, della Castiglia e di Aragona. L'unione comprendeva anche i rispettivi possedimenti coloniali degli Stati che ne fecero parte.


Contesto storico

Unire l'Iberia fu una delle ambizioni dei monarchi medievali della penisola. Sancho III di Navarra e Alfonso VII di Castiglia presero il titolo di Imperator totius Hispaniae.[2] L'unione poteva essere raggiunta in precedenza, quando Miguel da PazPrincipe delle Asturie, divenne re, ma la sua morte prematura fece abortire il progetto.
La storia del Portogallo dalla crisi dinastica del 1578, ai primi re della dinastia Braganza fu un periodo di transizione. L'Impero Portoghese nel Cinquecento, dopo aver aperto le nuove rotte per le Indie orientali, era all'apice della sua potenza. Nel Seicento il lucrativo commercio portoghese delle spezie e degli schiavi nelle Indie iniziò a decadere per la concorrenza (e le azioni di pirateria) di inglesi, francesi ed olandesi. Questo provocò un lungo declino del regno. Inoltre gli sforzi della monarchia asburgica per combattere i protestanti portarono ad un indebolimento delle finanze portoghesi.

Fondazione

La Battaglia di Alcazarquivir nel 1578 vide la morte del giovane re Sebastiano e la fine della dinastia Aviz. Il successore di Sebastiano al regno del Portogallo, il Cardinale Enrico I del Portogallo, aveva all'epoca 70 anni. La morte di Enrico fu seguita da una crisi dinastica, con tre nipoti di Manuele I del Portogallo che rivendicarono il trono: Caterina (sposata con Giovanni I di Braganza),Antonio, Priore di Crato e Filippo II di Spagna. Antonio venne acclamato re dal popolo di Santarém il 24 luglio 1580 ed in seguito in molte altre città. Alcuni membri del Consiglio di Reggenza, che avevano sostenuto Filippo, ripararono in Spagna e lo dichiararono il legittimo erede al trono. Filippo II marciò verso il Portogallo e sconfisse le truppe di Antonio nella Battaglia di Alcantara. Filippo II di Spagna venne incoronato come Filippo I del Portogallo nel 1581 (riconosciuto come re dalle Cortes di Tomar), cosicché iniziò la dinastia degli Asburgo a regnare in Portogallo.

Unione iberica (1581–1640); in dettaglio la suddivisione amministrativa:
     Territori di competenza del Consiglio di Castiglia
     Territori di competenza del Consiglio d'Aragona
     Territori di competenza del Consiglio del Portogallo
     Territori di competenza del Consiglio d'Italia
     Territori di competenza del Consiglio delle Indie
     Territori di competenza del Consiglio delle Fiandre
Lo status del Portogallo venne mantenuto sotto i primi due re della dinastia Asburgo, Filippo I e Filippo II. Entrambi i re diedero posizioni di prestigio ai nobili portoghesi nella corte spagnola e lo stesso regno del Portogallo mantenne la legislazione, la moneta e il governo indipendenti. Venne proposto di spostare la capitale a Lisbona. Ciononostante l'unione delle corone privò il Portogallo di avere una politica estera indipendente, pertanto i nemici della Castiglia diventarono anche i nemici del Portogallo. I rapporti con l'Inghilterra, un alleato storico del Portogallo già dal1386, si deteriorarono all'improvviso; venne persa Ormuz. Gli aiuti inglesi alle ribellioni contro i re di Castiglia garantirono perlomeno la continuazione dell'alleanza. Le guerre contro gli olandesi portarono ad una grave perdita degli empori commerciali in Asia, come Ceylon, Africa e Sudamerica. Nonostante i portoghesi non furono più in grado di riconquistare l'intera isola di Ceylon, riuscirono a riprendere controllo della regione costiera. Il Brasile, approfittando della debolezza portoghese nel Seicento, venne parzialmente conquistato dai francesi e dagli olandesi. In particolare gli olandesi, fino alla dissoluziione dell'Unione iberica, conquistarono grandi porzioni di territorio brasiliano; l'intrusione in Brasile degli olandesi fu preoccupante e durevole per il Portogallo. Gli olandesi riuscirono anche a conquistare i possedimenti portoghesi nella costa occidentale dell'Africa.

I Regni

Questo portò Filippo II a detenere in unione personale i seguenti regni:

Declino dell'Unione e rivolta del Portogallo


Giovanni IV del Portogallo, il Re della Restaurazione.

Mappa dell'Impero Ispano-Portoghese all'epoca dell'Unione Iberica delle due corone (1581–1640). In rosso scuro i territori spagnoli, in rosso-arancio quelli portoghesi
Il successore di Filippo III di SpagnaFilippo IV ebbe un diverso approccio nei confronti delle questioni portoghesi. Le tasse iniziarono a colpire i mercanti portoghesi, la nobiltà portoghese iniziò a perdere la sua importanza ne las Cortes, e i posti di governo in Portogallo iniziarono ad essere occupati dai castigliani. In sostanza Filippo IV voleva fare del Portogallo una provincia castigliana.
Questa situazione degenerò in una rivolta dei nobili e dei borghesi il 1º dicembre 1640, 60 anni dopo l'incoronazione di Filippo I. Il complotto venne pianificato da Antão Vaz de AlmadaMiguel de Almeida e João Pinto Ribeiro. Questi, insieme ad altri, uccisero il segretario di Stato Miguel de Vasconcelos ed imprigionarono la cugina del re, la Duchessa di Mantova, che governò il Portogallo a suo nome. Il momento era propizio, dato che le truppe di Filippo stavano combattendo nella Guerra dei trent'anni e facendo fronte ad una contemporanea rivolta in Catalogna.
I rivoltosi avevano anche il sostegno del popolo, così Giovanni di Braganza venne acclamato re del Portogallo in tutto il paese. Già il 2 dicembre 1640, Giovanni aveva inviato una lettera alla Camera Comunale di Évora in qualità di sovrano.



Guerra di restaurazione e fine dell'Unione


Alfonso VI del Portogallo, secondo re del Portogallo della Dinastia Braganza.
La successiva guerra di restaurazione portoghese contro Filippo IV consistette soprattutto in piccole schermaglie nelle vicinanze dei confini. Le battaglie più significanti furono la Battaglia di Montijo il 26 maggio 1644, la Battaglia di Elvas (1659), la Battaglia di Ameixial (1663), la Battaglia di Castelo Rodrigo (1664), e la Battaglia di Montes Claros (1665); le truppe di Giovanni IV furono vittoriose in tutte queste battaglie.
Alcune decisioni prese da Giovanni IV per rafforzare il suo esercito fecero sì che la vittoria diventasse possibile. L'11 novembre 1640, venne creato il Consiglio di Guerra per organizzare tutte le operazioni.[3]. In seguito il candidato re creò la Junta delle Frontiere che aveva il compito di curarsi delle fortificazioni nelle vicinanze dei confini, l'ipotetica difesa di Lisbona e le guarnigioni e i porti sul mare. Nel dicembre del 1641 venne creata una tenenza per assicurare i miglioramenti di tutte le fortezze che furono pagate con le tasse regionali. Giovanni IV organizzò l'esercito, instaurò le leggi militari di Sebastiano e sviluppò un'intensa attività diplomatica focalizzata nella restaurazione delle buone relazioni con l'Inghilterra.
Dopo aver vinto diverse battaglie decisive, Giovanni provò a riappacificarsi. La sua domanda che Filippo riconoscesse la nuova dinastia regnante in Portogallo non venne soddisfatta fino al regno di suo figlio Alfonso VI durante la reggenza di Pietro di Braganza (un altro figlio di Giovanni e successivamente re Pietro II del Portogallo).

La dinastia di Braganza iniziò con Giovanni IV. I duchi della Casa di Braganza erano un ramo laterale della Casa degli Aviz. Nel Cinquecento erano già una delle famiglie più potenti del regno. I membri di Casa Braganza si sposavano con quelli della dinastia Aviz. Nel 1565 Giovanni di Braganza si sposò con Caterina Aviz, nipote di re Manuele I del Portogallo. Questo legame con la famiglia reale Aviz nel Cinquecento diventò determinate per l'ascesa dei Braganza come dinastia regnante nel Seicento. Caterina era una delle più forti pretendenti al trono del Portogallo nel 1580, ma perse la lotta contro suo cugino Filippo II di Spagna. In seguito il nipote Giovanni, diventò re Giovanni IV del Portogallo.
Giovanni IV fu un monarca amato, mecenate delle arti e della musica, nonché un bravo compositore e scrittore di soggetti musicali. Raccolse una delle più grandi biblioteche del mondo.[4] Tra i suoi scritti c'è un libello di Palestrina e sulla Musica Moderna (Lisbona, 1649). Nel frattempo gli olandesi conquistarono Malacca (Gennaio 1641) e nel Sultanato dell'Oman Muscat (1648). Nonostante ciò nel 1654, la maggior parte del Brasile venne riconquistata. Giovanni morì nel 1656, e la sua vedova Luisa di Guzman, fece sposare la figlia Caterina di Braganza a Carlo II d'Inghilterra nel 1661, mentre era reggente per conto del figlio Alfonso VI. La sua dote consisteva di TangeriBombay e 1.000.000 sterline; la sua dote fu la più consistente fatta da una regina consorte. Il successore di Giovanni IV fu Alfonso VI.

Note

  1. ^ History of Portugal by António Henrique R. de Oliveira Marques - 1972, Page 322. A Concise History of Brazil - Page 40, by Boris Fausto - History.
  2. ^ Si noti che prima della nascita della Spagna moderna, sorta dall'unione dinastica di Castiglia e Aragona (1479), in tutte le lingue ibero-romanze il latinoHispania designava, anche al plurale (le Spagne), l'intera penisola iberica e non solo la Spagna moderna senza il Portogallo.
  3. ^ (Mattoso Vol. VIII 1993)
  4. ^ (Madeira & Aguiar, 2003)

Voci correlate



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