giovedì 7 maggio 2015

Gli orari peggiori in cui postare qualcosa nei social media



Sarà un orario buono questo?

Altezza dei personaggi de Lo Hobbit

Mappa popolazione mussulmana in Europa

Mappa dell'Europa: aree di destra e aree di sinistra

Mappa della spartizione in 4 dell'Ucraina: Galizia, Ucraina propriamente detta, Novorossia e Crimea



La Nuova Russia è una regione indipendentista dell'Ucraina, autoproclamatasi il 24 maggio 2014 quale federazione della Repubblica Popolare di Doneck con la Repubblica Popolare di Lugansk. Le due repubbliche sono classificate dall'Ucraina come delle organizzazioni terroristiche.[1]
Circa 3 milioni di persone vivono nei territori delle repubbliche popolari autoproclamate. Nel novembre 2014 secondo l'ONU si contavano più di un milione di sfollati e più di 4.000 vittime.[2]

Storia

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Guerra dell'Ucraina orientale del 2014.
La regione indipendentista di Doneck si è autocostituita il 7 aprile 2014 quale Repubblica Popolare, mentre la regione indipendentista di Lugansk il successivo 27 aprile. Il 24 maggio, in seguito ad un referendum, hanno dato vita allo Stato federale della Nuova Russia[3].

Referendum

La Commissione elettorale centrale dell'Ucraina ha dichiarato che il referendum delle repubbliche autoproclamate è illegittimo, inquanto i referendum locali o regionali non sono previsti dalla costituzione.[4]
Siete favorevoli alla legge dello Stato di auto-governo della Repubblica popolare?"
PreferenzaPercentuale (%)
Yes check.svg 89,07%
No10,19%
Affluenza74,87%
Preferenza
Percentuale (%)
Yes check.svg 96,2%
No3,8%
Affluenza81,0%
Dopo la fusione, il capo della Repubblica popolare di Lugansk, Valery Bolotov, ha detto che la creazione della Federazione non significa una fusione in tutto e per tutto, ma la "coalizione" di repubbliche indipendenti[7].
« Le repubbliche sono indipendenti e autonome. [...] Speriamo che in futuro il referendum per l'indipendenza si terrà in altre zone filorusse in Ucraina »
(Valery Bolotov, presidente della Repubblica Popolare di Lugansk)
Il 31 maggio è stata approvata la bandiera della Nuova Russia e il 26 giugno 2014 è stato eletto presidente reggente Oleg Tsarev, in concomitanza è stata approvata dalla Costituzione della Federazione.[8]
Secondo il capo della CSI, Alexander Gusev, la Nuova Russia diventerà uno Stato a tutti gli effetti.[9]

Ordinamento dello Stato

Vista sula capitale
Stadio a Lugansk
Chiesa a Makiïvka

Città principali

La città principale, nonché capitale, è Donec'k, situata nel sud del paese che conta 955.041 abitanti, [10] seguono Lugansk, la quale conta 446,983 abitanti e Makiïvka di 356.118 abitanti.

Rivendicazioni territoriali

Il territorio (in rosa) controllato dai militanti di Donbass (aggiornato il 18.04.2015)
Il capo della Milizia Popolare, Gubarev Yu, ha detto che nella Nuova Russia entreranno altre sei regioni del sud-est dell'Ucraina, regioni nelle quali, secondo lui, si terrà il referendum per l'indipendenza. [11]
Nonostante la proclamazione dello stato oggi le forze armate della Nuova Russia controllano pienamente solo una parte del territorio che rivendicano.

Istituzioni

Forze armate

Soldatessa della Nuova Russia, con la bandiera da guerra sul braccio
Le forze armate della Nuova Russia sono: la Milizia popolare di Donbass, l'unità di difesa e dell'Esercito del Sud-Est Ucraino. [12]
Nel luglio 2014 il numero delle forze armate della Nuova Russia era di circa 20 000 persone [13]

Politica

Politica interna

La Nuova Russia, secondo gli autori della costituzione, deve essere "un'unione tra Stati indipendenti, con il diritto di secessione e il diritto di poter entrare in altri paesi"

Politica estera

La Nuova Russia è riconosciuta ufficialmente solo dall'Ossezia del Sud.
Pavel Gubarev, governatore della Repubblica popolare di Donetsk, riguardo all'Ucraina ha detto:[14]
« Noi non riconosciamo il Presidente e il Parlamento dell'Ucraina. Le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk sono Stati indipendenti.[...] Loro dovrebbero ritirare immediatamente le loro truppe dalla terra del nostro popolo e dovrebbero cessare tutte le ostilità. »

Economia

Il terreno, il sottosuolo, l'acqua, la flora e fauna, nonché le principali attività industriali e finanziari, creati o di proprietà del governo Ucraino, sono di proprietà pubblica, e non possono essere di proprietà privata. Le Grandi proprietà industriale e le attività finanziarie saranno di proprietà dello Stato [15]
La Nuova Russia, quando era in tutto e per tutto parte dell'Ucraina valeva il 20% del PIL totale. [16]

Ambiente

Di flora si trovano faggi, querce, pini e ginepro; mentre l'animale selvatico più diffuso è il tasso. Si alternano zone di steppa boscosa, di steppa erbosa e di macchie mediterranee. Le aree forestali ricoprono circa il 15% del territorio.

Note

Voci correlate



Nuova Russia
Nuova Russia – BandieraNuova Russia - Stemma
Stato federale della Nuova Russia - Localizzazione
Territorio a status conteso
Motivo del contenziosoFederazione tra le repubbliche popolari diDoneck e Luganskautoproclamatasi il 24 maggio 2014
Situazione de factoconflitto in corso
Posizione dell'ONUnon riconosce l'indipendenza
Posizione dell'UEnon riconosce l'indipendenza
Posizione della Nuova Russia
Dichiarazione d'indipendenza24 maggio 2014
Nome completoStato federale della Nuova Russia
Nome ufficialeНовороссия (Союз Народных Республик)
Capo di StatoValery Kaurov
Capo del governoOleg Tsaryov
Posizione dell'Ucraina
Sintesi della posizionenon riconoscimento dell'indipendenza; rivendicazione dell'intero territorio
Nome completoOblast' di Donec'k -Oblast' di Luhans'k
Suddivisione amministrativaOblast
Informazioni generali
Linguarussoucraino
Capitale/CapoluogoDonec'k (975.958 ab. / 2011)
Area53.201 km²
Popolazione6 592 894 ab.
Densità174,34 ab./km²
ContinenteEuropa
ValutaRublo russo
TLDnon assegnato
Prefisso tel.+380 62
Stato federale della Nuova Russia - Mappa

Mappa del nuovo Medio Oriente secondo i politologi delle relazioni internazionali











Il rappresentante di Ban Ki-moon in Iraq, il tedesco neo-conservatore Martin Kobler, nel luglio 2013 aveva stranamente annunciato al Consiglio di Sicurezza la fusione dei campi di battaglia di Iraq e Siria. [2]
La mappa di questo nuovo piano fu pubblicata nel settembre 2013 dalla giornalista Robin Wright, all’epoca ricercatrice presso l’United States Institute of Peace, il think tank del Pentagono [3].
La mappa del rimodellamento secondo Robin Wright
Essa prevede una drastica riduzione del territorio della Siria di circa tre quarti del suo territorio. È ormai sostenuta da Israele, come ha dichiarato il ministro della Difesa Moshe Yaalon durante il suo viaggio negli Stati Uniti. [4]
Washington intende mantenere la Repubblica almeno sul confine israeliano, a Damasco e sulla costa mediterranea. Al contrario, la Francia e la Turchia non vogliono una fusione del Kurdistan iracheno e del nord della Siria, che inevitabilmente sfocerebbe in una spartizione della Turchia. Non vogliono nemmeno un grande Sunnistan che raggruppi la parte dell’Iraq occupata da Daesh e il deserto siriano, che sfuggirebbe loro di mano a esclusivo vantaggio degli Stati Uniti e dell’Arabia Saudita.
Questo è il motivo per cui Parigi e Ankara hanno fatto ogni sforzo dapprima per eliminare o far eliminare i curdi del PYG (alleati del PKK, favorevoli alla creazione di un Kurdistan in Turchia e quindi ostili al progetto statunitense di pseudo-Kurdistan), e in seguito per riportare Washington al progetto iniziale della «primavera araba in Siria»: ossia mettere al potere i Fratelli Musulmani a Damasco.
Tenuto conto della resistenza del popolo siriano e delle continue vittorie del suo esercito da più di un anno, Washington non è più sicura della fattibilità del suo piano. Inoltre, il presidente Obama ha immaginato di coinvolgervi anche l’Iran. Ha scritto segretamente alla Guida della Rivoluzione, l’ayatollah Ali Khamenei, proponendogli un’alleanza per schiacciare Daesh se – e solo se – avesse approvato il protocollo negoziato dal governo dello sceicco Hassan Rohani [5] a Vienna. «Schiacciare Daesh» potrebbe significare sia liberare le popolazioni irachene e siriane da esso dominate e tornare allo status quo ante bellum [6], sia – in nome del realismo – installare un governo più legittimo nel suo spazio, vale a dire realizzare il piano Wright.
Reagendo alla proposta di creare un Sunnistan iracheno-siriano, il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah ha approfittato della Ashura [importante ricorrenza religiosa islamica, N.d. T.] per denunciare la responsabilità dell’Arabia Saudita nello sviluppo del takfirismo [7]. In tal modo, per la prima volta, ha indicato il wahhabismo come matrice di un progetto rivolto contro l’Islam; il che equivale a dire che il wahabismo non è un ramo dell’Islam, ma un’eresia che sta danneggiando tutti i musulmani.
Ipotizzando che la Guida rifiuti la proposta statunitense e che allora Washington attacchi l’esercito siriano arabo per farlo rifluire su Damasco e Latakia, la Siria ha preso subito l’iniziativa e ha pressato la Russia affinché le consegni l’ultima generazione di missili S 300, i soli capaci di tenere a bada la US Air Force. Mosca ha confermato che questo sarà cosa fatta una volta completate alcune pratiche burocratiche [8].
Da parte sua, il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, il 3 novembre ha pubblicato una lettera aperta su tre quotidiani, uno francese, uno statunitense e uno saudita, contenente l’appello a «salvare Aleppo» dal “regime” di Damasco [9]. Molto ben scritta, essa cerca di convincere i suoi alleati ad abbandonare la loro offensiva contro Daesh e ad aiutarlo piuttosto a rovesciare la Repubblica araba siriana. Ma è poco probabile che questa lettera sia sufficiente allo scopo, dato che chi conosce i suoi polli rimarrà scioccato dalla sua incredibile malafede.
Peraltro, la Francia e l’Arabia Saudita hanno finalmente firmato quel contratto per armare il Libano che Riyad aveva annunciato più di un anno fa [10]. Ufficialmente, il re Abdullah offre armi francesi per 3 miliardi di dollari all’esercito libanese, in modo che possa ammodernarsi e difendere il suo paese.
Ufficiosamente, si tratterebbe di ringraziare i militari libanesi per non aver registrato le confessioni del terrorista Majed Al-Majed [11]. Tutto sommato, siccome l’unica possibile finalità di questo trasferimento di armi è quella di fare dell’esercito libanese un rivale di Hezbollah, è poco probabile giunga a buon fine. Tutt’al più, i Sauditi dovrebbero fornire loro i mezzi per sradicare gli jihadisti del Qalamoun che, nell’ipotesi del piano Wright, diventerebbero inutili. Scommettiamo che presto lasceranno Libanesi e Francesi ai loro sogni.
In ogni caso, una Coalizione che avanza così profondamente divisa sui propri obiettivi ha poche possibilità di arrivare fino alla vittoria.
Thierry Meyssan
Traduzione : Luisa Martini
Fonte: Megachip (Italia)
[1] “Blood borders – How a better Middle East would look”, Colonel Ralph Peters, Armed Forces Journal, 1° giugno 2006.
[2] “UN envoy: Iraq and Syrian conflicts are merging”, Edith M. Lederer, Associated Press, 16 luglio 2013.
[3] “Imagining a Remapped Middle East”, Robin Wright, The New York Times Sunday Review, 28 settembre 2013.
[4] “Israel’s Defense Minister: Mideast Borders ’Absolutely’ Will Change”, NPR, 23 ottobre 2014.
[5] “Obama Wrote Secret Letter to Iran’s Khamenei About Fighting Islamic State”, Jay Solomon and Carol E. Lee, Wall Street Journal, November 6, 2014.
[6] Statu quo ante bellum, in latino la locuzione significa letteralmente: «come stavano le cose prima della guerra».
[7] «Sayyed Nasrallah: le wahhabisme menace l’Islam», Al-Manar, 27 ottobre 2014.
[8] “Damas recevra prochainement des systèmes russes S-300 (ministre)”, Ria-Novosti, 6 novembre 2014.
[9] « Après Kobané, sauver Alep », par Laurent Fabius, Le Figaro (France), Réseau Voltaire, 3 novembre 2014.
[10] «L’Arabie saoudite et la France ont signé ce mardi à Riyad un contrat de livraison d’armes françaises pour le Liban», RP Défense, 6 novembre 2014.
[11] “Silenzio e tradimento da 3 miliardi di dollari”, di Thierry Meyssan, Traduzione di Alessandro Lattanzio, Rete Voltaire, 17 gennaio 2014.

Elijah Mikaelson style











Elijah Mikaelson è un personaggio delle serie televisive The Vampire Diaries e The Originals creato da Kevin Williamson e Julie Plec. Il personaggio è interpretato da Daniel Gillies. Nei romanzi non compare. Nella versione italiana di The Vampire Diaries, ma non in quella di The Originals, è chiamato Elia Mikaelson.

Alexander Koch style






Alexander Koch (born February 24, 1988)[1] is an American actor. He plays the series regular role of Junior Rennie on the CBS series Under the Dome based on the novel by Stephen King.[2][3][4][5][6][7][8] He currently resides in Los Angeles.[1]

Koch was born in Grosse Pointe Park, Michigan, to Joseph and Joya Koch. He is of Italian, German and Lebanese heritage. [9] Koch has two older sisters, Ashleigh and Michelle.[6] His father is late Wayne County assistant prosecutor Joseph Koch, a talented attorney who took on some of Detroit's most notorious criminals in court. "It was kind of my first introduction into acting, because I would go to the courtroom with him and watch him work," recalls Koch of his dad, who died in 2001. "When he was presenting cases and what-not, it was almost as if he was doing monologues".[10]
Koch graduated from Grosse Pointe South High School in 2006.[11] Koch was heavily involved in both local community and high school theater productions.[1]
He attended the Theatre School at DePaul University and immersed himself in productions such as "A Lie of the Mind," "Hair," "Intimate Apparel," "Normal," "Assassins" and "Reefer Madness: The Musical". In 2012 he received his BFA in acting.[1] Koch made his film debut as "Frank" in Eddie O'Keefe's independent short film "The Ghosts". Koch works with music and images when acting. "When I'm working, I like to work with a lot of music. The more I can think of what a character would listen to, the more I feel like I have a place to create from". [Alexander agrees that he's using songs to give him insights into his character and not just to get him into an emotional space]. "I have a record player at home that I usually listen to, but since I've been in Wilmington [North Carolina, where the series is filming], I couldn't bring it with me. When I'm on set, I'm listening through headphones on my computer, just trying to zone in and focus. Britt [Robertson] always makes fun of me about how I'm always in my chair listening to music". He also works with images. "When I'm working, I find images and kind of attach to them. It just makes the dialogue so much stronger if you have a distinct image in your mind".[12]
In his off time, Koch enjoys writing, music, playing the guitar and collecting vinyl records.[1]

Filmography

Film
YearTitleRoleNotes
2011WinterCharlieShort film
2011GhostsFrankShort film
Television
YearTitleRoleNotes
2012UnderemployedEpisode: "The Trivial Pursuit"
2013–presentUnder the DomeJames "Junior" RennieMain role

References[

External links