mercoledì 23 aprile 2014

Virginia D. Capitolo 36. Patto col Diavolo?



<<L'ho già detto. Senza Virginia, non mi interessa alcuna salvezza>>
Già mentre pronunciavo quelle parole sentivo che in esse c'era qualcosa di esagerato.
Il direttore l'aveva intuito da un pezzo e si limitava a giocare come il gatto col topo.
<<Se è questa la sua scelta, signor Bosco, non sarò certo io ad oppormi. La mia offerta di aiuto resta valida, nel caso dovesse ripensarci. Ma sia ben chiaro che nessun affiliato alla famiglia del principe Vlad di Valacchia avrà mai il mio sostegno>>
Sentii che l'anello mi stava infondendo calore ed energia:
<<Ci sono troppe cose che non comprendo>>
Ferrante annuì:
<<E questo è un bene. Solo gli Iniziati agli Arcani Supremi possono conoscere certe cose. Lei deve accettarle per quello che sono, senza cercare spiegazioni. In fondo, non è quello che facciamo con tutte le macchine che utilizziamo? Accetti la "magia" delle cose, signor Bosco. Le spiegazioni verranno col tempo>>
Sapeva di avermi in pugno.
<<Io non ho ancora deciso nulla>>
Il direttore sollevò le spalle:
<<La vita è la sua, signor Bosco. Si ricordi però che quell'anello funzionerà soltanto se lei accetterà le mie condizioni>>


Io stavo per uscire dal suo ufficio, quando notai che in una stanza attigua erano conservati libri molto antichi.
Ne rimasi affascinato.
<<Sono consultabili dal pubblico questi testi?>>
Ferrante parve divertito:
<<No. Per consultare il Thesaurus è necessaria una mia autorizzazione e le posso assicurare che non è facile ottenerla. Ma per lei potrei fare un'eccezione, se accetterà l'incarico che le ho offerto>>
<<E lei crede che io possa abbandonare Virginia per ammuffire qui tra le sue scartoffie, professor Ferrante?>>
Lui mantenne un'espressione sinceramente divertita:
<<Lei crede che io sia il Diavolo, glielo leggo negli occhi, signor Bosco, ma si sbaglia. Il Diavolo, ammesso che esista, si presenterebbe sotto altre forme. Le forme seducenti di una bella ragazza, per esempio. Rifletta su questo punto>>
Io sentivo che c'era del vero in quelle parole:
<<Sta forse insinuando che Virginia Dracu sia il Diavolo?>>
Ferrante rise:
<<Non esageriamo. Forse è soltanto un demone di secondaria importanza, in preda ad una specie di amnesia>>



<<E' lei l'adoratore del fuoco, professor Ferrante, non Virginia>> e toccai l'anello come prova evidente della veridicità delle mie parole.
Ferrante si fece serio:
<<La natura di Atar è duplice, come le ho detto, ma non necessariamente malvagia. Se si vuole avere la cognizione della malvagità pura, si deve cercare nell'ambito della famiglia Dracu, e non mi riferisco ai pesci piccoli. Virginia è solo un'esca>>
<<E allora perché i Dracu hanno adottato Virginia e non me? Io sono stato scartato. Non interesso a quelli della Fonte Sacra>>
Il direttore scosse il capo:
<<Se io le rivelassi la verità, la sua decisione perderebbe valore. E' un po' come nei riti di iniziazione. Ci pensi. Forse scoprirà che le ho dato un suggerimento importante>>

Virginia D. Capitolo 35. La fiamma di Atar



<<Io sono un Custode del Fuoco Segreto e reggo la Fiamma di Atar>> disse il professor Massimo Ferrante, direttore della biblioteca di storia delle religioni, presso l'università di B. <<Benedetti siano il Signore Atar e la sua Fiamma Imperitura, possa il loro passaggio purificare il mondo>>
Poi si rivolse a me:
<<Lei sa di cosa sto parlando, signor Bosco?>>
All'epoca non ne sapevo quasi nulla:
<<Atar è il Signore del Fuoco nella religione zoroastriana, il mazdeismo>>
Il direttore annuì solennemente:
<<Per la precisione Atar è uno degli Amesha Spenta, i sei spiriti primari che il supremo Ahura Mazda creò per governare l'universo. Tuttavia la confraternita dela Fiamma di Atar non è di stretta osservanza zoroastriana. La nostra religione di riferimento è il Priorato degli Arcani Supremi, la più segreta tra le sette segrete, e senza dubbio la più potente. Gli Iniziati agli Arcani Supremi sono coloro a cui spetta sempre l'ultima decisione>>
Io mostrai l'anello che Virginia mi aveva dato:
<<Come mai questo anello era nelle mani della famiglia Dracu?>>
Ferrante sospirò:
<<Evidentemente c'è qualcuno che fa il doppio gioco. O almeno lo faceva, all'inizio>>
<<Virginia Dracu?>>
<<Mi pare ovvio, almeno per la fase iniziale del vostro rapporto. Poi, evidentemente, la situazione le è sfuggita di mano, ed ora cerca la nostra protezione tramite lei, signor Bosco>>
Non sapevo più a chi credere.
Non sapevo più se credere.
<<Virginia è realmente innamorata di me, ed io di lei. Quello che chiedo, in nome di questo anello, è la salvezza per entrambi. Sono disposto a pagare qualsiasi prezzo, ma a patto che Virginia possa salvarsi. In caso contrario, non chiedo nulla nemmeno per me>>
Massimo Ferrante mi guardò con sdegno.


<<Lei parla di "qualsiasi prezzo" con eccessiva leggerezza, signor Bosco. La mia confraternita non è un esercito mercenario. Noi siamo gli Indomiti, tutto il resto è frontiera!>>
<<Cosa sta cercando di dirmi, direttore?>>
<<Le sto dicendo che abbiamo bisogno di adepti che si dedichino alla difesa di ciò che abbiamo di più sacro. Qualcosa che, se cadesse in mani sbagliate, cambierebbe il corso della storia in maniera macroscopica. Si tratta di un libro, la Flamma Ataris, che è una delle sole tre copie esistenti di un antico manoscritto omonimo, andato distrutto nel rogo della biblioteca di Alessandria d'Egitto. L'autore è ufficialmente ignoto, ma gli adepti sanno bene chi è. La prima redazione risale al IV secolo avanti Cristo>>
<<Immagino che sia custodito qui>>
<<Lei è molto perspicace, signor Bosco>> rispose il direttore in tono ironico <<ed ora le dico esattamente il mio prezzo. D'ora in avanti la sua preparazione universitaria sarà finalizzata a fare di lei un filologo e un bibliotecario. Quando si sarà laureato, cosa che deve avvenire il prima possibile, entrerà al mio servizio e risponderà direttamente a me, senza mettere mai in discussione le mie decisioni. In cambio le garantisco la mia protezione e quella della confraternita della Fiamma di Atar>>
Mi sembrava di essere Faust sul punto di vendere l'anima al Diavolo.
<<E per Virginia? Quali garanzie mi dà per lei?>>



Lo sguardo del direttore divenne gelido.
<<Per Virginia Dracu?>> scosse il capo con disprezzo <<Per  Virginia Dracu... niente!>>

Infografica delle relazioni sessuali in Game of Thrones



Da due giorni non si parla d'altro che di una contestata scena della puntata di "Game of Thrones" (Il trono di spade) di domenica scorsa. Non posso rivelarne il contenuto per questioni di spoiler, però posso suggerire che riguarda un rapporto sessuale non proprio tranquillo tra due dei personaggi che si trovano nel grafico qui sopra. Questo grafico mostra tutte le relazioni, sia sentimentali che sessuali, confermate o presunte, aggiungendo anche dettagli piccanti, tra i vari personaggi della famosissima serie diventata un fenomeno planetario.
Io fui tra i primi lettori dei romanzi di Martin, quindici anni fa, e posso dire che la serie televisiva che ne è stata tratta ha accentuato in maniera a volte provocatoria certi aspetti che nei romanzi erano solo velatamente accennati.

Disposizione dei partiti sull'asse destra-sinistra nel 2014

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Il grafico qui sopra mette a confronto la collocazione dei partiti sull'asse destra-sinistra tra il 2013 e il 2014. Ci sono stati alcuni cambiamenti. Il PD viene percepito come "più di sinistra" e questo è paradossale le politiche renziane danno soldi a chi ha già il lavoro, mentre non danno un centesimo a chi è disoccupato o pensionato, cioè le persone che si trovano in reali condizioni di povertà. 
Anche la percezione del Movimento 5 stelle come forza più vicina al centro che alla sinistra è anch'essa paradossale, perché i grillini sono a favore dell'immigrazione selvaggia, che è la politica tipica della sinistra: dare tutto agli immigrati, tassare gli italiani, fregarsene dei disoccupati italiani e degli italiani indigenti.
Scelta Civica viene percepita come di centro. Ma vi sembra di centro una forza che ha basato tutto sull'aumento delle tasse? Monti è organico alla sinistra delle tasse e dell'immigrazione selvaggia e lo stesso si può dire dei partiti di Alfano e Casini, che tengono in piedi un governo che si fonda sulla tassazione e sull'immigrazione clandestina, favorita con l'aiuto delle navi della nostra marina militare.



Virginia D. Capitolo 34. La mano sinistra delle tenebre.



Ero in pericolo. Senza saperlo mi ero fatto nemici potenti. Avevo un disperato bisogno di alleati.
Gli unici che potevano tener testa alla famiglia Dracu erano gli adepti della Fiamma di Atar, ed in particolare il loro referente nella città dei portici antichi.
Andai da solo a cercare quel referente, l'uomo che sarebbe diventato il mio "datore di lavoro", per usare un eufemismo molto particolare. Il nome di quell'uomo era Massimo Ferrante, direttore della biblioteca di studi religiosi, presso il dipartimento di storia delle religioni dell'università di B.
Tale dipartimento si trovava in un antico palazzo, molto ben conservato, a differenza di altri edifici che ospitavano sedi accademiche.
Entrai tenendo bene in vista la mia mano destra, con l'anello del fuoco al dito.
Nell'altra mano avevo la tessera universitaria di riconoscimento.
Mi recai in biblioteca ed ebbi una strana sensazione, come di déjà vu. In realtà avevo visto il mio futuro e non me n'ero accorto.
Mi recai subito allo sportello, dove c'era un'anziana bibliotecaria, dall'espressione severa.
Portava anche lei un anello di rubino al dito, nella mano destra.
Appoggiai la mia mano sul bancone e dissi:
<<Avrei bisogno di parlare col direttore della biblioteca, il professor Massimo Ferrante>>
La bibliotecaria fissò il mio anello, poi rivolse lo sguardo su di me.
<<Il direttore riceve solo su appuntamento. Vada in segreteria e se ne faccia fissare uno>>
C'era una grande diffidenza nel suo atteggiamento e il tono di voce era gelido.
Io però avevo previsto questa eventualità:
<<Io sarei anche disposto ad aspettare, ma quelli della Fonte Sacra non sono altrettanto pazienti. Si tratta di una questione di vita o di morte>>



La bibliotecaria sospirò e poi prese in mano il telefono ed effettuò una chiamata interna, parlando a voce bassissima.
La telefonata fu breve.
<<Lei è molto fortunato. Il direttore la riceverà subito>>
Io sorrisi, anche se dubitavo molto riguardo alla mia fortuna.
<<Dove si trova il suo ufficio?>>
Ricordo ancora la risposta, perché mi parve buffa:
<<Si trova "in torre">>
<<In torre? Quale torre?>>
<<Da fuori non si vede, ma nel lato interno, dopo il chiostro, c'è un secondo edificio che è più stretto e alto. Noi lo chiamiamo "la torre". Segua le indicazioni e vada all'ultimo piano. Il direttore la sta aspettando>>
L' ascensore molto moderno. Tutto dava l'impressione di una certa ricchezza, utilizzata con stile.
In generale tutti gli interni dei piani alti della biblioteca erano "molto moderni" e decisamente molto superiori agli standard medi di ogni altra biblioteca universitaria.
Era chiaro che le funzioni del dipartimento erano una mera facciata di qualcos'altro di molto più potente.
Quando la porta dell'ascensore si aprì, vidi, con grande sorpresa e persino timore, che il direttore Ferrante era lì, alto, imponente, severo e impeccabile, tanto da mettere in soggezione con un solo sguardo.



<<Buongiorno, signor Bosco>> mi disse e aggiunse <<La stavo aspettando>>
La sua voce era così metallica e priva di qualsiasi inflessione, da apparire quasi artificiale.
<<Buongiorno direttore. Sono qui per...>>
Lui sollevò la mano sinistra, per zittirmi.
<<Lo so benissimo il motivo. Come le ho detto, la stavo aspettando. Ora mi segua>>
Passammo attraverso numerosi dispositivi di sicurezza che si disattivavano quando il direttore vi appoggiava sopra la mano sinistra. Sempre quella mano.
Arrivammo al suo ufficio, che era ampio, luminoso e avveniristico. Si accomodò sulla sua poltrona e mi fece segno di sedermi, sempre usando la mano sinistra.
<<Il suo ruolo nel "caso Virginia D." mi è noto, signor Bosco. Ho seguito personalmente questo caso, con sincera apprensione. Non occorre dirle che lei è in grave pericolo>>
Io ero quasi ipnotizzato da quest'uomo imponente e carismatico, dalla sua voce calma, grave e metallica.
I suoi occhi, dietro ad imponenti occhiali di tartaruga, apparivano più grandi del normale.



<<Come fa a saperlo, direttore?>>
Lui accennò una parvenza di ironico sorriso.
<<Non offenda la mia intelligenza, né quella della mia confraternita. Crede che non sapessimo chi è Virginia Dracu? Il suo stesso cognome, usato così spudoratamente, ne rivela l'affiliazione alla confraternita dei miei nemici>>
Certo il cognome "Dracu" non poteva passare inosservato. Ricordava quello del protagonista del romanzo di Bram Stoker, il conte Dracula, ispirato al principe Vlad Tepes Dracul, principe di Valacchia e Transilvania, detto l'Impalatore. Se era davvero era così, allora io avevo trovato il Van Helsing.
<<Virginia ha interrotto tutti i rapporti con la famiglia Dracu e con la Fonte Sacra. Non costituisce più un pericolo per nessuno!>>
Questa volta il direttore rise in modo sprezzante:
<<Ma davvero!>> il tono era ironico <<Mi delude, signor Bosco. Non la facevo così ingenuo. Ma d'altra parte, l'innamoramento rende sciocchi anche gli individui più brillanti>>
Io rimasi di sasso:
<<Cosa intende dire? Sta forse accusando Virginia?>>
Lui assunse un'espressione solenne e rispose con un tono di rimprovero:
<<La signorina Dracu la stava prosciugando di energie vitali. Non mi dica che non si è accorto di essere vittima di un vampiro? O forse credeva, signor Bosco, alle favole secondo cui i vampiri si nutrirebbero volgarmente di sangue? Quelle sono solo fandonie per bambini. Il vampirismo vero è un'altra cosa>>
All'improvviso mi resi conto che le sue parole avevano dato una risposta a tutte le mie domande, in maniera rapida ed efficace, ma non ero pronto ad accettare quelle verità:
<<Virginia mi ama. Non mi avrebbe mai fatto del male, deliberatamente>>
Il direttore sospirò:
<<La signorina Dracu la ama così come si potrebbe amare una mucca da mungere. E non mi dica che non è vero, signor Bosco. Non menta a se stesso. Lei l'aveva sospettato fin dall'inizio>>



<<Virginia mi ha ridonato le energie e mi ha mandato qui. Non può negare che queste cose siano state un atto d'amore sincero>>
Il direttore scosse il capo, come avrebbe fatto un professore davanti ad uno studente tardo di comprendonio.
<<Lei crede dii sapere tutto, signor Bosco, ma non ha proprio capito niente. La signorina Dracu le ridonato le energie perché sa benissimo che  lei, Bosco, è la sua gallina dalle uova d'oro. Ed è la stessa ragione per cui le ha donato l'anello e l'ha mandata da me: cerca una fonte di energia, per così dire, inesauribile: la Fiamma di Atar>>
Ero confuso, non sapevo più di chi fidarmi, in quel groviglio di società segrete e sette religiose in cui ero stato intrappolato:
<<Chi sono i buoni e i cattivi, in questa storia? Me lo dica lei, perché io non so più cosa pensare>>
Lui mi guardò con l'aria di chi deve spiegare una cosa ovvia ad un bambino di tre anni:
<<Vede, signor Bosco, nessuno di noi ha la presunzione di dirsi buono. La stessa Fiamma di Atar può incendiare e ustionare, ma può anche riscaldare e illuminare. Non si può dividere il mondo semplicisticamente in buoni e cattivi. La luce e la tenebra non possono esistere l'una senza l'altra. Dirò di più. La Luce è la mano sinistra delle Tenebre>>


Farsi gli affari degli altri: le app. di FB per "spiare" a distanza

7 modi in cui Facebook ti permette di farti i fatti degli altri al limite dello stalking
 Ecco l'elenco, anche se spero che non dobbiate usarlo mai...