domenica 24 novembre 2013

Gli Arcani Supremi. Capitolo 52. La mano sinistra delle tenebre.



Mentre osservava la carta dei tarocchi rappresentante il Diavolo, lord Robert Oakwood, duca di Albany, comprese che anche l'architetto Richard Stocker, priore della setta degli Iniziati agli Arcani Supremi, era in errore.
Lui crede che al di là del Varco ci sia l'Inferno, ci siano solo i demoni. Ma si sbaglia. I Grandi Anziani non sono necessariamente malvagi. Certo quelli di cui ha parlato Lovecraft non sono raccomandabili, e nemmeno altri il cui nome compare nel Necronomicon, come Eclion o Gothar.
Ma vi sono anche nomi che portano in sé del bene, come Atar, il signore del fuoco che può illuminare e scaldare così come può bruciare e distruggere. E così è la maggioranza delle cose, un groviglio inestricabile di bene e di male. 
Ma poi come potevano essere definiti, in modo assoluto, i concetti di Bene e di Male?
Nell'immaginario collettivo Bene e Male erano spesso accostati rispettivamente alla Luce e alla Tenebra.
Ma una Luce perenne era da considerarsi un bene? La Tenebra era sempre qualcosa di negativo?
Se non ci fosse la notte, il mondo diventerebbe troppo caldo, desertico, invivibile. E senza la tenebra ci sarebbe più difficile il sonno, indispensabile per la nostra salute. Abbiamo bisogno sia di luce che di tenebra, perché nessuna delle due ha il monopolio del Bene o del Male.
Lo avevano capito bene i Cinesi che rappresentavano il Tao come una compenetrazione reciproca tra il bianco e il nero, tra il principio luminoso, lo Yang e il principio tenebroso, lo Yin.



Quel circolo meritava di stare accanto a quelli di Alhazred nel suo testo, perché rispondeva meglio degli altri alla domanda sulla natura di coloro che si trovavano al di là del Varco.
C'erano nomi che evocavano la luminosità, come Belenos o Lug, ma la maggior parte dei nomi non segnalava la dominanza dell'un principio sull'altro, anzi pareva suggerire che anche la luce più pura ha un cuore di tenebra.



E nel contempo, anche la Tenebra ha un cuore di luce, o forse, per esprimersi meglio, citando il titolo di un famoso romanzo, la Luce è la mano sinistra delle tenebre.
Forse sarebbe stato giusto far presenti queste cose a Richard Stoker, ma c'era un dubbio profondo che stava nascendo nel cuore di Robert Oakwood.
Fino ad ora ho dato per scontato che i Burke-Roche fossero i Cattivi e gli Stoker fossero i buoni. Ma se mi fossi sbagliato? Se fosse il contrario? Oppure, più probabilmente, se nessuno dei due era da considerare prevalentemente buono?
Ma si tornava da capo alla domanda sulla natura del Bene e del Male.
Su alcune cose si poteva certamente asserire che fossero un male: la malattia per esempio.
Ma su tutto il resto, costruire un'etica era qualcosa di completamente aleatorio per chi avesse, come nel caso di Robert, pochissima fede nel libero arbitrio, nelle religioni tradizionali e nelle ideologie.
In fin dei conti, a 30 anni, mi ritrovo ad essere un cinico. Un specie di gatto randagio attaccabrighe, spelacchiato e pieno di cicatrici. Questa è stata la mia vita. Molte lotte, in nome di cause che si sono rivelate fallimentari. Il disincanto è arrivato come una doccia fredda ed ha cacciato via anzitempo tutti gli entusiasmi. Io non credo in me stesso... io non credo in niente!