martedì 4 giugno 2013

Gli Elfi e la loro dimora: Alfheim

Etimologia [modifica]

La parola elfo deriva dall'Inglese antico ælf o elf, a sua volta proveniente dal proto-germanico *albiz, dal linguaggio norreno álf(a)r e dall'alto tedesco medio elbe*Albiz potrebbe provenire dalla lingua protoindoeuropea nella quale *albh (da cui trae origine anche il termine latino "albus"bianco .

Mitologie scandinava, scozzese e celtica [modifica]

Nei libri Fantasy la nascita degli elfi ed il loro comportamento spesso variano a seconda di ciò che decide l'autore; tuttavia gli elfi furono soggetti per primo alla mitologia nordica, la quale, creandoli, diede loro una nascita che è bene non dimenticare.
Gli Alfar (è così che in lingua scandinava si chiamano gli elfi), nacquero, secondo la leggenda ovviamente, dai vermi che divorarono il cadavere di Ymir (gigante della mitologia norrena importante per la cosmogonia e la cosmologia nordica).[1]

Mitologia scozzese [modifica]

Secondo la mitologia scozzese gli elfi si dividono non in Døkkálfar, "elfi delle tenebre", e Liósálfar, "elfi della luce", bensì in Corte Benedetta e Corte Maledetta.[2]
La Corte benedetta è un gruppo di faeries "buoni" che sono opposti alla Corte maledetta.[3]
Secondo alcune leggende la Corte benedetta è il popolo della mitologia celtica dei Tuatha de Danann.[4]

Tuatha de Danann [modifica]

I Tuatha de Danann è un popolo di esseri divini della mitologia celtica molto simili agli Elfi (si possono praticamente considerare elfi perché come questi ultimi sono alti, affascinanti, abili nella caccia, nella poesia e nella magia). Secondo alcune leggende vennero cacciati dal Paradiso a causa della loro enorme conoscenza; secondo altre essi vennero dall'Oriente su di una barca circondata dalla nebbia.
Quando, dopo che essi conquistarono l'Irlanda, che era dei Fomoriani e venne invasa dai Milesi, si rifugiarono nelle viscere della Terra e da quel momento furono conosciuti come Daoine Sidhe. Altre versioni dicono che salparono verso il Paradiso Celtico.[5]

Daoine Sidhe [modifica]

Dopo che i Milesi guidarono i Tuatha de Danann sottoterra, essi presero questo nome (non dimentichiamo che erano comunque Elfi ma solo di un'altra mitologia!). Loro re era Finvarra che da quel giorno regna nel suo palazzo sotto la collina fatata diKnockma. Essi sono abili giocatori di scacchi e mai nessun mortale è riuscito a battere il loro re, che era un vero donnaiolo e rapiva pure donne umane.[6]

Mitologia scandinava [modifica]

Nella mitologia scandinava ci sono gli Ellefolk, esseri che per comportamento sono simili agli Elfi e sono alti circa un metro.
Essi, come gli Elfi hanno un rapporto privilegiato con la natura e possono passare attraverso i quattro elementi fondamentaliariaacquafuoco e terra.
Sono grandi conoscitori delle erbe magiche e medicamentose e hanno un particolare fiuto per i tesori nascosti.
Le loro donne sono di una bellezza travolgente e sono abili seduttrici.
Un umano però non può avvicinarsi perché basta un solo respiro degli Ellefolk perché l'umano si prenda una terribile malattia.[7]

Gli elfi nel genere fantasy [modifica]

Agli inizi del XX secolo, con il nascere della letteratura fantasy, gli elfi diventano perfetti protagonisti di racconti e romanzi. Un esempio di questo fenomeno sono gli scritti di John Ronald Reuel Tolkien, autore de Il signore degli Anelli, che descrive gli elfi come creature di bell'aspetto, con voci melodiose e cristalline, abili nella forgiatura delle spade, molto agili e immortali se non uccisi in battaglia, riprendendo i canoni della mitologia norrena. Gli elfi continuano ad apparire in molti romanzi fantasy.Terry Brooks ne sceglie uno come protagonista del suo libro La spada di Shannara, descrivendolo come di struttura esile e di statura medio bassa, ma dotato di grande agilità. Alla fine del XX secolo l'immagine dell'elfo viene profondamente cambiata dai libri di J. K. Rowling, che nella saga di Harry Potter li descrive come domestici al servizio dei maghi, piccoli, esili e dotati di innati poteri magici, quindi molto lontani dalle loro precedenti descrizioni. In alcuni romanzi gli elfi vengono descritti anche come esseri simili alle fate. Nel XXI secoloChristopher Paolini, nei suoi romanzi, riprende l'immagine dell'elfo come un essere di aspetto gradevole, ma fisicamente molto più forte di un uomo e con poteri magici straordinari. Paolini descrive gli elfi anche come esseri intriganti e affascinanti, ma talvolta ambigui. Nel Mondo Emerso di Licia Troisi gli elfi sono creature presenti solo nei ricordi delle persone. Essi sono emigrati nelle Terre Ignote e, a differenza degli elfi di Paolini e di Tolkien, sono scontrosi e rigidi. Inoltre saranno proprio loro ad attaccare le razze del Mondo Emerso per porre la loro fine e l'inizio della loro Era. Nei libri di Markus HeitzLe cinque stirpiLa guerra dei naniLa vendetta dei naniIl destino dei nani gli elfi giocano un ruolo secondario e vedono più volte la loro fine: prima per mano degli Albi (la loro controparte malvagia), ma la scomparsa definitiva degli elfi dal mondo sarà da attribuire ai nani. Nel gioco di ruolo online "Vindictus" gli elfi sono esseri alti, muscolosi e lenti, hanno una carnagione grigiastra e non indossano altro che uno straccio legato alla vita, trascinano una pesante clava che usano come arma. La scrittrice L.K .hamilton nella serie dedicata alla stirpe dei Shide porta i tumuli di Faerie in America

Note [modifica]

  1. ^ Christian Filagrossi, "Il Libro Delle Creature Fantastiche", Armenia, 2006,pag.21
  2. ^ Christian Filagrossi, "Il Libro Delle Creature Fantastiche", Armenia, 2006,pag.21
  3. ^ Christian Filagrossi, "Il Libro Delle Creature Fantastiche", Armenia, 2006,pag.94
  4. ^ Christian Filagrossi, "Il Libro Delle Creature Fantastiche", Armenia, 2006,pag94
  5. ^ Christian Filagrossi, "Il Libro Delle Creature Fantastiche", Armenia, 2006, pag.434
  6. ^ Christian Filagrossi, "Il Libro Delle Creature Fantastiche", Armenia, 2006,105
  7. ^ Christian Filagrossi, "Il Libro Delle Creature Fantastiche", Armenia, 2006,pag136

Bibliografia [modifica]

  • Christian Filagrossi, Il Libro Delle Creature Fantastiche, Armenia, 2006.


Alfheim Online



Alfheim of flyinf Elves



Alfheim Map




Come mai Kate Middleton non è una Principessa pur avendo sposato un Principe.



Sua Altezza Reale Kate Middleton, Duchessa di Cambridge non è una Principessa anche se ha sposato un Principe. Per quale motivo?
Per capirlo bisogna prima dare un'occhiata all'albero genealogico della famiglia reale inglese


E alla genealogia della linea di successione al trono britannico:



Da queste immagini si può notare come il vero Principe di Galles sia Carlo, l'erede al trono, figlio primogenito di Elisabetta II Windsor e di Filippo Mountbatten.
L'unica persona che avrebbe diritto al titolo di Principessa del Galles sarebbe dunque la moglie di Carlo.
E in effetti la prima moglie di Carlo, la compianta lady Diana Spencer di Althorp, fu Principessa del Galles per 16 anni, dal 1981, quando sposò il principe, al 1997, quando morì tragicamente a Parigi in un incidente stradale.



In teoria l'attuale Principessa del Galles è la seconda moglie del Principe Carlo, e cioè Sua Altezza Reale Camilla Parker-Bowles, che però preferisce farsi chiamare col suo secondo titolo, Duchessa di Cornovaglia, per rispetto nei confronti della defunta Principessa Diana, che di fatto, nella memoria e nel cuore di tutti, resta ancora la vera Principessa del Galles.



Il principe William è tale per diritto ereditario, ma è solo il secondo nella linea di successione, dopo suo padre. In araldica un Principe del Sangue può trasmettere il titolo principesco alla consorte solo se è anche erede al trono, e cioè è il Principe della Corona.
Dunque una donna appartenente alla Famiglia Reale del Regno Unito può essere chiamata principessa solo in due casi:
- se è la moglie del Principe di Galles, cioè dell'erede al trono, o Principe della Corona
- se è figlia del re (in questo caso della regina) o figlia di uno dei figli maschi della regina.
Per esempio la principessa Anna è la Principessa Reale, in quanto figlia femmina più anziana della regina..
Inoltre il titolo spetta anche alla Principessa Beatrice, figlia del principe Andrea, duca di York.

File:S.A.R. Princesa Beatriz.jpg

Il titolo di Duca di York spetta sempre al secondogenito del sovrano britannico regnante.
Anche l'altra figlia del duca, Eugenia, è una "princpessa del sangue" Windsor.
Poiché invece Kate Middleton non è né moglie del Principe di Galles (che è suo suocero), né figlia di un componente maschile della famiglia reale, non può essere né Principessa della Corona, né Principessa del Sangue.
Il suo titolo nobiliare è dunque quello di Duchessa di Cambridge, che (assieme a quello di Duchessa di Clarence) spetta alla nuora del principe ereditario, cioè alla moglie di suo figlio.
Kate Middleton diventerà un giorno Principessa del Galles soltanto quando la regina Elisabetta morirà o deciderà di abdicare, e il principe Carlo finalmente diventerà Re di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.