mercoledì 19 dicembre 2012

Gothian. Capitolo 143. La nuova strategia del Conte di Gothian



Uno dei ricordi preferiti di Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian, Signore degli Albini e Re degli Alfar, era legato al giorno in cui aveva conquistato per la prima volta la città elfica di Elenna sul Dhain.
Diciotto anni fa, nel 982 dalla fondazione dell'impero! L'anno della Primavera di Sangue!
Quel giorno Lord Fenrik aveva ottenuto la sua più grande vittoria, intervenendo contro l'esercito del principe Sephir Eclionner, all'epoca erede al trono imperiale, che aveva infranto l'Antico Patto, invandendo il Regno degli Alfar.
Le legioni di Sephir stavano assediando Elenna, difesa solo dalle acque del fiume Dhain, che la circondavano. Gli Alfar mi chiamarono in aiuto, ed io non mi lasciai sfuggire l'occasione.



Il Conte amava quella città più di ogni altra, persino più del suo inaccessibile castello di Gothian, nell'Artico.
Quel giorno io misi in ginocchio l'Impero e la dinastia Eclionner!
Aveva umiliato il superbo Sephir, annientando le sue truppe e battendolo in duello.
Avrei dovuto ucciderlo quel giorno, ma il demone Eclion si presentò davanti a me, e mi intimò di rispettare l'Antico Patto.
Non c'era stata altra scelta. Del resto, Sephir era stato diseredato e costretto a vivere in esilio, come un fuorilegge, in un villaggio di palafitte, mente a Lathena la dinastia imperiale si sfaldava tra incesti, lotte di potere, omicidi e fughe.
Chi avrebbe mai pensato che il vecchio Sephir sarebbe tornato in forze per guidare una nuova spedizione militare proprio qui, nel luogo in cui diciotto anni fa io lo umiliai?
Cercava vendetta, era ovvio.
Vendetta per sé e per suo figlio Masrek, anche se non gli è mai importato nulla di lui quand'era vivo...
Gli Eclionner erano così meschini, così incapaci di volare alto.
Tutti tranne uno, che infatti non vuole essere chiamato col cognome dei suoi avi paterni.
Marvin Vorkidian, che portava con orgoglio il cognome di una madre che non vedeva da sedici anni!
Mi hai sconfitto due volte, Marvin... prima nella Battaglia dei Draghi e poi nella Valle boscosa di Endor... ma non ci sarà una terza volta!
La strategia elaborata dal Conte era completamente diversa rispetto a quella delle battaglie precedenti.
Rimarrò asserragliato ad Elenna sul Dhain, ed i miei uomini difenderanno la costa nord del grande fiume. A sud, invece, lascerò solo terra bruciata: non avranno neanche un filo d'erba dietro cui nascondersi!



Guardò un'antica mappa della città, risalente ai tempi in cui si chiamava ancora Mantua.
Il nome Elenna le era stato attribuito in memoria della regina Elenna di Alfarian, figlia della contessa Matilde di Mantua, che aveva fatto di quella città una roccaforte imprendibile.
Ed in questa stagione, con il disgelo, le correnti del Dhain sono vorticose e torbide. 
Elenna è imprendibile, e allo stesso modo tutti gli argini a nord del Dhain sono pattugliati dai miei Albini e dagli Elfi Oscuri nati dal progetto 666.



Una guerra difensiva, in territori favorevoli, con truppe che conoscevano bene il luogo: queste erano garanzie sulle quali Lord Fenrik poteva contare.
Quando i miei arcieri avranno abbattuto i loro reparti d'assalto, vedremo se Marvin Vorkidian sarà all'altezza della fama che si è troppo facilmente conquistato.
Fenrik trovava irritante l'idea che un ragazzo, per quanto dotato delle "altre memorie", potesse tenergli testa con tanta facilità. Non doveva accadere mai più.
Io sono stato giovane quando il mondo intero era giovane. 



Ho visto tre ere degli uomini, a nord del mondo, e tante sconfitte, e tante vittorie inutili.
Sua madre era stata il primo vampiro, ricevendo il "dono" da Gothar, il demone del ghiaccio.
Fenrik aveva poi creato la Prima Generazione dei vampiri, l'Aristocrazia Albina, la Bianca Fratellanza.
Aveva plasmato quella che ai suoi occhi pareva una società ideale,
Ognuno sapeva esattamente qual era il suo posto nell'universo. Gli veniva insegnato fin dalla nascita, e le regole erano chiare, e non cambiavano. L'Antico Patto aveva stabilito anche questo: per 1000 anni non doveva esserci alcun cambiamento, alcun progresso, in nessun campo, e così è stato.
Come ogni aristocratico, Lord Fenrik detestava il progresso, specie quello tecnico, nemico della tradizione e della terra, che distruggeva i boschi e le campagne e banalizzava l'intera esistenza.
Per i vampiri tutto questo era ovvio ed evidente.
Gli umani invece cercano il cambiamento, "rerum novarum cupidi", vogliono cambiare tanto per cambiare, e poi alla fine si perdono, non sanno più chi sono, da dove vengono, né dove stanno andando. Vogliono una vita facile senza pagarne il prezzo.
Nell'ordine mondiale che il Conte di Gothian intendeva creare, tutta quella frenesia umana, quella  smania di cambiamenti e di riforme, quella rivoluzione permanente, non ci sarebbero più state.
Restaurerò l'antico ordine, l'Ancien Regime. Una società gerarchica, aristocratica, tradizionale, dove ognuno starà al suo posto. E al vertice, la Bianca Fratellanza dei vampiri, ed io, Sovrano assoluto.
Non tutti concordavano con la sua idea reazionaria. La regina Alyx, da lui trasformata in vampiro, aveva obiettato che quel tipo di società, come del resto il tipo di vita del vampiro, la sua stessa eternità, sarebbe stato molto noioso, oltre che ingiusto.
Sciocchezze! Alyx deve ancora abituarsi alla prospettiva dell'eternità. "Sub specie aeternitatis", ogni cosa appare diversa a chi la sa guardare.
Gli umani volevano vivere in eterno, ma poi finivano per annoiarsi.
Niente di nuovo sotto il sole. 
Pochi umani arrivavano ad apprezzare la saggezza del misterioso Ecclesiaste.
C'è un tempo per ogni cosa. 
In quell'ottica il vampiro, che poteva osservare ogni tempo con la calma di chi aveva l'eternità a disposizione, si accorgeva che anche senza cambiamenti la vita era interessante.
E qui c'è l'intuizione, il segreto dell'Eternità. Se vuoi fermare il tempo, ferma il cambiamento! Questo è il ruolo dei vampiri: i veri custodi della tradizione. Solo i non-morti possono salvare il mondo dalla distruzione a cui i mortali, con la loro cecità, lo condurrebbero.


N.d.A.

Le due immagini della città circondata dall'acqua sono: Tar Valon nel ciclo "La ruota del tempo" di Robert Jordan e Mantova in una carta geografica risalente all'epoca della signoria dei Gonzaga.
La filosofia del Conte Fenrik contiene riferimenti al pensiero dei tradizionalisti evoliani, dei reazionari del periodo della Restaurazione, dei teorici dell'assolutismo e dell'antico regime e della dottrina sociale della chiesa, così come espressa dalla "Rerum novarum". I riferimenti biblici, in particolare quelli al Regno Millenario, hanno anche un velato riferimento all' "Impero dei mille anni" (das tausendjahrige Reich) pronosticato dai nazisti, come anche l'ordine 666, oltre che richiamarsi alla bestia dell'Apocalisse, è una sorta di riferimento alla letzte Losung, la terribile soluzione finale (il precedente si trova nell'ordine 66 con cui, in Star Wars, l'imperatore Palpatine ordina lo sterminio dei Jedi). La Bianca Fratellanza ha una lunga tradizione esoterica, ne parla anche Umberto Eco ne "Il Pendolo di Foucault", ma arriva fino ai recenti sviluppi dei movimenti razzisti, specie anglosassoni. Insomma, Lord Fenrik di Gothian ha un apparato ideologico piuttosto preoccupante!
;-)